𝐼𝓁 𝒢𝒾𝑜𝓋𝒶𝓃𝑒 𝐻𝑜𝓁𝒹𝑒𝓃
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Autore: J. D. Salinger
Genere: Narrativa Contemporanea (Classici)
Editore: Einaudi Editore
Pagine: 251 pp.
Quando ho iniziato a leggere questo libro sapevo già che il personaggio di Holden è uno di quei personaggi che o lo si ama o lo si odia. Io invece non sono riuscita né ad amarlo né ad odiarlo, è anzi un personaggio che mi sta totalmente indifferente. Vediamo il perché.
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Questo libro, divenuto poi un classico, è un romanzo di formazione che narra il complicato passaggio dall’adolescenza all’età adulta attraverso il superamento di prove che altro non sono che riti di iniziazione. Essendo narrato in prima persona, il protagonista si rivolge ai lettori in maniera diretta, quasi come se fossero degli spettatori reali del suo racconto narrato oralmente. Questa pseudo narrazione orale trascritta porta con sé un linguaggio tipico adolescenziale, ricco di ripetizioni, che rallenta notevolmente la lettura. Questo è infatti un libro piccino, ma che si lascia leggere molto lentamente.
Oltre a questo la mancanza di fatti concreti, che stimolino l’analisi psicologica di sé per arrivare a una maturazione del personaggio, mi ha lasciata perplessa.
È un libro lineare in cui fondamentalmente non accade nulla di rilevante.
Altra nota negativa, il finale. Troppo frettoloso e insoddisfacente.
Posso affermare che questa lettura non mi ha trasmesso forti emozioni e non mi ha affatto coinvolta.
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Asettico, sia nella copertina (voluta e pretesa da Salinger in persona, perché un libro non si giudica dalla sua copertina) che nel contenuto. Ma forse, la mia unica colpa è quella di averlo letto in età troppo tarda, o forse è quella di non essere riuscita ad entrare in empatia col personaggio.
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