Translate

venerdì 4 dicembre 2020

Dentro o fuori dalla comfort zone? Begin Again


Foto dal mio profilo IG @Vanbooks.93


Anche le letture più leggere possono avere qualcosa di importante da trasmettere


Salve lettori e lettrici!
La mia intenzione di oggi non è quella di pubblicare la recensione dettagliata di questa mia lettura perché per me è stata una lettura di transizione. Mi spiego meglio. In questo anno ho letto praticamente solo libri di una certa mole e grandi classici impegnativi per me che non ero abituata a leggere affatto. Questo mi ha portato a sentirmi “affaticata” e quasi stanca di leggere. Così, grazie al consiglio di una mia carissima amica conosciuta grazie al mondo di Bookstagram, ho iniziato questa lettura che andava leggermente fuori dalla mia comfort zone.

Si tratta di un romanzo molto veloce da leggere, dalla trama decisamente accattivante e per niente impegnativo. Nonostante possa sembrarti la descrizione del classico romanzetto superficiale, devo dire che di fondo tratta di temi che non solo sono molto attuali, ma che portano anche a uno spunto di riflessione non indifferente.

Morale della favola, ho letto un libro che lì per lì credevo frivolo, invece mi ha lasciato dentro più tracce di quanto mi aspettassi.

Questo è il primo di una serie di libri autoconclusivi ma collegati tra loro in qualche modo.

💬Qual è il tuo genere preferito? 💬Ti capita mai di intraprendere una lettura diversa per darti una pausa dalle letture “di peso”?

mercoledì 2 dicembre 2020

La scrittura nei libri: In di Natsuo Kirino

 🎏Un libro che parla di scrittura🎏

Post dal mio profilo IG @Vanbooks.93
Clicca per guardare il video dell'ArtWork 



Da questo libro mi aspettavo un’atmosfera diversa, dall’odore della vendetta passionale. 

Ma andiamo con ordine...

Quello che ho trovato è stato un libro in cui la scrittura (creativa e non) può essere il mezzo secondo cui è possibile “sopprimere” i sentimenti che si provano nei confronti di persone con cui è impossibile tessere una tela solida.

È una storia di scrittori e di quanto sia difficile per loro trovare le parole giuste per descrivere ogni situazione, è una storia di rapporti extraconiugali, della scoperta degli stessi da parte dei coniugi e del dolore, sia quello metabolizzato che non. È una storia di perdita, di auto affermazione, di donne che cercano e trovano il loro posto nel mondo dopo una vita vissuta nell’ombra del marito che vuole tutta la luce per sé.

Nel complesso, anche se mi aspettavo altro, la lettura di questo libro non mi è affatto dispiaciuta. La lentezza nella narrazione dei fatti è una scelta stilistica che va in netto contrasto col finale del romanzo che riacquista tutta la velocità del ritmo che mancava prima.

Ma ciò che mi ha colpita più di ogni altra cosa è il messaggio che ne ho dedotto a posteriori: la scrittura può salvare.
Con questo non intendo che tutti dobbiamo essere scrittori famosi, basta scrivere qualcosa ogni giorno per noi stessi. Mettere nero su bianco i nostri pensieri, dare forma alle nostre emozioni, è qualcosa che ci svuota dalle mille ansie e preoccupazioni donandoci un velo di sollievo non indifferente.


La scrittura è decisamente cura per l’anima.

🎏E tu? Hai l’abitudine di dedicare del tempo a te stesso attraverso la scrittura?

🎏Credi che in qualche modo un diario, un’agenda o anche la scrittura di racconti possa rimettere i pezzi al loro posto?

lunedì 30 novembre 2020

Un inno alla vita: Non buttiamoci giù di Nick Hornby

 Celebrare la vita con una nota di ironia

Foto dal mio profilo IG @Vanbooks.93

Finalmente ci siamo addentrati nella stagione autunnale e sono sicura che anche tu come me sarai circondato da tisane, tè e copertine calde.

Ed è proprio con questa atmosfera che oggi ti presento un libro che secondo me, invece di parlare della morte e del suicidio, è un vero e proprio inno alla vita.

Maureen, Jesse, JJ e Martin sono i quattro protagonisti di questo romanzo che, a discapito dell’idea che te ne sei fatto, ti stupirà.

Ognuno di loro ha deciso, anziché ubriacarsi e divertirsi festeggiando, di suicidarsi la notte del 31 dicembre buttandosi da un palazzo londinese noto anche come La Casa dei Suicidi.

Si ritroveranno quindi a discutere ognuno dei motivi che ha spinto l’altro a fare un passo del genere. ⠀
Non è già ironico il semplice fatto che quando si scopre che una persona vuol suicidarsi, anche se sconosciuta, automaticamente scatti la molla del salvataggio a tutti i costi?

È così che i quattro protagonisti si ritroveranno a scendere insieme quel palazzo, non lanciandosi nel vuoto, bensì scendendo le scale con tante nuove idee per la mente e opportunità che si creeranno man mano che leggerai questo romanzo dall’ironia così cruda che ridendo riuscirai a renderti conto di quanto bello sia vivere, anche quando vedi tutto nero.

Hai già letto questo libro? Ti incuriosisce leggerlo? Dimmelo in un commento 🍁

venerdì 27 novembre 2020

Cambiare idea su un libro durante la lettura: Se i gatti scomparissero dal mondo di Kawamura Genki.


 𝑈𝑛𝑎 𝑐𝑎𝑟𝑒𝑧𝑧𝑎 𝑠𝑢𝑙 𝑐𝑢𝑜𝑟𝑒


Foto dal mio profilo IG @Vanbooks.93



Ti è mai capitato di dover cambiare idea su un libro man mano che lo leggessi?
Beh, sono certa di sì.
È proprio quello che mi è successo leggendo 𝑆𝑒 𝑖 𝑔𝑎𝑡𝑡𝑖 𝑠𝑐𝑜𝑚𝑝𝑎𝑟𝑖𝑠𝑠𝑒𝑟𝑜 𝑑𝑎𝑙 𝑚𝑜𝑛𝑑𝑜.

Il protagonista scopre in giovanissima età di avere una brutta malattia che gli concederà ancora solo una settimana di vita.
Qui entra in gioco il diavolo, che in cambio di far sparire qualcosa dalla faccia della Terra, gli dona un giorno di vita in più. ⠀
La premessa è davvero interessante, soprattutto quando i primi elementi che spariscono dal mondo sono smartphone ed orologi. È proprio in questa parte del libro che ho iniziato a storcere il naso: avrei voluto che certe cose venissero sviluppate diversamente, in modo più profondo, e invece ho avuto l’impressione che la questione venisse trattata in maniera troppo superficiale.

Mi sono totalmente ricreduta nella seconda parte del libro, decisamente più intensa, sentita, profonda, emozionante.
Così ho avuto modo di pensare che la quasi superficialità della prima metà del libro sia stata una scelta stilistica ben voluta da #kawamuragenki, proprio per mettere in risalto la seconda parte. Scelta, a mio avviso, decisamente azzeccata.

Questo libro è un climax ascendente, un crescendo continuo di sensazioni. È facile rendersi conto della bellezza delle piccole cose, una volta terminata la lettura.

È un libro che nonostante il tema trattato non risulta pesante anzi, a tratti è davvero molto simpatico e smorza quell’atmosfera di tristezza provata dal protagonista e, automaticamente, dal lettore.

Lo consiglio? Assolutamente sì! A tutte quelle persone particolarmente sensibili, a chi vuole vedere il bello nelle piccole cose, a chi ogni giorno si sente grato per ciò che ha.

🐈Pensi che questo libro potrebbe fare al caso tuo, o non sei un amante della letteratura giapponese?

mercoledì 25 novembre 2020

Lasciare andare i libri, che male c'è?

 

Lasciare andare i libri, perché viene considerato un 
gesto inaccettabile?

Foto del mio profilo IG @Vanbooks.93
clicca sulla foto per recuperare il TimeLapse dell'ArtWork!


Se mi chiedi per quale motivo ho lasciato andare questo libro senza averlo letto, beh... non lo so.
L’ho recuperato grazie a uno scambio, volevo leggerlo da moltissimi anni e di questo passo moltissimi sarebbero stati gli anni in cui avrebbe preso polvere sulla mia libreria senza essere letto.

Da tempo ormai mi sono posta l’obiettivo di selezionare ancora di più le mie letture scegliendo quelle che fortemente mi ispirano in quel momento. Bene, Il cacciatore di aquiloni non mi chiama più. È un libro per cui ho perso l’entusiasmo che non so se tornerà mai.

Sto lavorando molto sulla questione del lasciare andare i libri, separarmi da loro è dura... anzi durissima. E mi duole ancora di più lasciare andare un libro che volevo leggere e che non ho ancora letto.


Ma la vita è breve ed il tempo per leggere è pochissimo rispetto 
a tutti i libri che vorrei leggere.

Seguendo quest’ottica ho deciso di lasciare andare i libri per cui ho perso l’interesse di leggerli e se un giorno l’interesse dovesse tornare... beh, allora recupererò nuovamente quei libri. Semplice, no?

L'ho lasciato andare con l'intenzione di poter dare l’opportunità ad un’altra persona di apprezzarlo molto più di quanto abbia fatto io finora.

🍁E tu che rapporto hai con lo scambio/vendita dei libri?
Fai fatica a lasciarli andare, tenendoli cari sulla tua libreria?
Oppure li dai tranquillamente via recuperando quelli che ti interessano maggiormente?

Il mio percorso per arrivare fin qui è stato duro, ma alla fine ce l’ho fatta!

lunedì 23 novembre 2020

Un Murakami più realista: A sud del confine, a ovest del sole.


🍂ℂ𝕠𝕞𝕖 𝕚𝕟 𝕦𝕟𝕒 𝕓𝕠𝕝𝕝𝕒 𝕕𝕚 𝕖𝕞𝕠𝕫𝕚𝕠𝕟𝕚🍂



Mentre sfogli le pagine di qualunque libro di Murakami, hai la sensazione che tutto attorno a te si fermi e sei come dentro a una bolla dove dentro ci sei solo tu e le emozioni dei personaggi che sebbene non vengano spiegate a parole, tu le percepisci fino al punto più profondo del tuo corpo.

Questa forte emozione ho avuto modo di provarla con tutti i libri di Murakami che ho letto finora.

A sud del confine, a ovest del sole in particolare lo trovo molto vicino a Norwegian Wood nello stile narrativo.
Il realismo magico che ritroviamo in altri libri dello stesso autore, anche qui non figura.

Ammetto di aver chiuso questo libro con mille domande irrisolte, mille perché. Avrei voluto conoscere meglio Shimamoto, perché così misteriosa com’è stata proprio non sono riuscita a farmela andare giù. Avrei voluto che Hajime non avesse fatto molte cose, che non si fosse esposto così tanto, che avesse meditato un po’ di più sulla sua condizione, che fosse più grato alla vita e a ciò che gli ha donato.

🍂Hai letto qualche libro di Murakami? Hai provato anche tu le mie stesse sensazioni? ⠀

giovedì 19 novembre 2020

Quando pensi che prendersi una pausa sia una perdita di tempo...

 Prenditi una pausa, non c'è niente di male in questo.



Riposa senza che tu debba sentirti in colpa per il tempo che potresti sfruttare nell'essere più produttivo.


Qualche giorno fa tra le storie di IG ho sollevato la questione pausa e grazie alle molte persone che mi hanno scritto in direct ho capito che è una questione comune a molti e che ha sollevato diversi spunti di riflessione.

Ho deciso di raccontarvi perché tutte le mattine, indipendentemente da cosa abbia da fare quel giorno, mi alzo presto, mi preparo un caffellatte e inizio a leggere un libro.
Questa abitudine l'ho presa qualche mese fa, quando non mi rendevo ancora conto del reale effetto che avrebbe avuto su di me.

Creare una routine con un tempo mio e per me, non importa quanto, mi ha dato modo di ascoltare di più me stessa, di prendermi più cura di me.

La società di oggi ci vuole iperproduttivi e spesso pretendiamo troppo da noi stessi, senza percepire di cosa abbiamo realmente bisogno in quel momento.
Ci costringiamo a studiare e lavorare più di quanto le nostre menti riescano a fare, percependo il sonno della notte come unico riposo per il nostro organismo (e a volte riduciamo perfino le ore del dolce dormire notturno pur di non rimanere indietro con la tabella di marcia).
Il risultato è che il più delle volte falliamo, ci innervosiamo, trattiamo male chi ci sta intorno, non stiamo bene con noi stessi e con gli altri. Ci sentiamo delusi, buoni a nulla, vorremmo mollare tutto e dedicarci ad altro. Desideriamo avere giornate da 48 ore, ma sappiamo tutti che non sarebbe quella la soluzione al problema.
Programmiamo gli impegni, le cose da fare, le cose da non dimenticare (e che puntualmente dimentichiamo) dimenticandoci totalmente di noi.

Prenderci una pausa non significa perdere tempo utile, significa dare riposo alla mente per ricominciare a lavorare in modo più produttivo.
Che siano 5 o 10 minuti, ma anche se fosse un'ora o più del vostro tempo, dedicatevi sempre a qualcosa che vi piace fare: una passeggiata, chiacchierare con un amico, assaporare qualcosa che non mangiate spesso, stare a contatto con la natura, fare una maschera viso, un bagno caldo, leggere un libro, dipingere qualcosa, fare un po' di sano sport, guardare un episodio di quella serie TV che hai dovuto abbandonare e che non vedi da chissà quanto tempo.

E quando ti sentirai di voler mollare tutto, ricorda che non si abbandona un percorso a metà strada: potresti perderti.
Piuttosto siediti sotto un albero e godi di quel momento.
Quando ti alzerai andrai più veloce di prima.

Puoi trovarmi su IG cliccando sul logo, troverai ogni mattina i miei progressi di lettura, sorseggiando un buon caffellatte e tanti altri contenuti a tema letture e non solo 


venerdì 5 giugno 2020

La Saga delle Sette Sorelle - Una lettura imperdibile!


💫𝗦𝘁𝗼𝗿𝗶𝗲 𝗱𝗶 𝗱𝗼𝗻𝗻𝗲 𝗰𝗵𝗲 𝗿𝗶𝘀𝗰𝗼𝗽𝗿𝗼𝗻𝗼 𝘀𝗲 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗲💫


Primo volume della saga de Le sette sorelle - Post dal profilo IG @vanbooks.93




Buon venerdì carissimi lettori!
Oggi vi presento l'autrice che ha rivoluzionato il mio modo di leggere!
Vengo e mi spiego.

I libri di Lucinda Riley sono sempre dei bei mattoncini super densi di avvenimenti. Passato e presente si intrecciano e le due trame seguono un ritmo accelerato dove non c'è mai una pagina in cui non accada qualcosa di interessante. L'attenzione è sempre al massimo, anche grazie allo stile magnetico ed incalzante dell'autrice. 

Ma di cosa parla questa saga di cui si vocifera così tanto?
La trama è molto semplice, sette sorelle (o meglio, sei) vengono adottate da diverse parti del mondo da Pa’ Salt, il nomignolo con cui chiamano il loro padre. Alla sua morte però, egli lascia vari indizi per far sì che ogni sorella possa riscoprire le sue origini, qualora lo desiderasse. Ogni libro quindi è dedicato al percorso che ogni sorella compie per riscoprire la sua terra e la famiglia dal quale proviene.


In questo primo libro scopriamo la storia di Maia, la prima delle sorelle ad essere stata adottata, nonché la prima che si arma di coraggio e parte verso il Brasile pur di riscoprire se stessa. Non solo questo viaggio le permetterà di riscoprire il suo passato, ma riscriverà totalmente anche il suo futuro


Nonostante la trama di base sia davvero semplice, risulta molto avvincente. Il colpo di classe lo dà l’autrice, la quale con la sua scrittura ed il suo stile semplice e scorrevole, ci fa rimanere incollati alle pagine come quasi ne fossimo assuefatti. Non ho mai trovato una pagina in cui non accadesse nulla che non mi portasse a leggere ancora, ragion per cui vi invito a fare attenzione... se avete intenzione di leggere questa saga Io vi avverto: la divorerete!


Tornando alla domanda di prima... 
Perché questa saga ha rivoluzionato il mio modo di leggere? 
Perché quando ho voglia di leggere qualcosa di semplice ma che comunque mi lasci dei valori e degli insegnamenti, mi affido a Lucinda Riley che è ormai il mio porto sicuro. 


La saga de Le sette sorelle è perfetta quando hai voglia di leggere qualcosa di leggero ma non frivolo o superficiale.




Secondo volume della saga de Le sette sorelle - Post dal profilo IG @vanbooks.93


Nel secondo capitolo troviamo la storia di Ally da quando scopre della morte di Pa’ Salt sino al ritrovamento della sua famiglia di origine. Passato e presente si mescolano ancora una volta, si incontrano, si sfiorano con una maestria che solo la scrittura di questa autrice sorprendente è in grado di avere.

I continui flashback presenti all'interno dei libri non sono mai fuorvianti, e soprattutto non confondono la lettura. Le due trame viaggiano in modo parallelo per poi incontrarsi, ad un certo punto. Lucinda Riley è una maestra dei flashback, garantito.

Ho letto questo libro subito dopo aver terminato il primo capitolo.
Il primo l’ho apprezzato molto di più, perché l’intreccio tra passato e presente era davvero ben impostato e interessante in egual modo.
In questo secondo volume invece mi sono ritrovata ad apprezzare più la trama del presente, e quindi la storia di Ally, piuttosto che quella del passato e quindi della storia della sua famiglia.

Terzo volume della saga de Le sette sorelle - Post dal profilo IG @vanbooks.93

Nel terzo volume di questa saga ho avuto modo di apprezzare il valore della famiglia, della tenacia, la voglia di riscoprire le proprie origini a tutti i costi, anche rimettendoci.

Ho visto una delle sorelle (tenuta sempre nell'ombra delle sorelle più forti) riemergere. Creare il suo spazio, la sua vita, dar voce alla sua personalità. 
Farsi sentire forte e far vedere il suo carattere. 

Ogni volume ci regala un insegnamento diverso, ogni sorella ha il proprio carattere da cui non possiamo non trarre spunto e ogni persona che viene a contatto con ognuna di esse si rende conto del valore ( e dei valori) che queste donne hanno acquisito negli anni, gli insegnamenti, la voglia di emergere sempre, la determinazione.

Non vedo l'ora di continuare a leggere la saga, sono in attesa che Giunti le continui a pubblicare in versione tascabile.

Anche se sono dei bei mattoncini, questi libri sono molto leggeri. Questo permette di leggerli con facilità e di trasportarli in borsa senza avere un peso ingente sulle spalle.

Piccola anticipazione: di recente Lucinda Riley ha pubblicato un post sul suo profilo IG ufficiale in cui mostra la bozza del suo ultimo capitolo della saga che probabilmente uscirà nella primavera del prossimo anno, non sto nella pelle! Il titolo dovrebbe essere "The story of the missing sister"


martedì 2 giugno 2020

ꕤ Dimenticare i libri che leggiamo non è poi così raro ꕤ


🌻𝐏𝐞𝐫𝐜𝐡𝐞́ 𝐝𝐢𝐦𝐞𝐧𝐭𝐢𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐨 𝐢 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢 𝐜𝐡𝐞 𝐥𝐞𝐠𝐠𝐢𝐚𝐦𝐨?🌻

Foto dal post IG @vanbooks.93

Dal recente sondaggio che ho lanciato nelle stories sul mio profilo IG, ho capito di non essere l’unica a dimenticare i libri che leggo.
Mi sono accorta in particolar modo che ho dimenticato tutti quei libri che ho letto in passato e di cui non ho avuto modo di parlarne con nessuno per tanto tempo. Per questo motivo, ho capito che questo mio piccolo angolo di mondo mi aiuta a mantenere vivo il ricordo delle letture che faccio grazie all’elaborazione delle caption che scrivo di volta in volta, alle foto che scatto, allo scambio di opinioni con chi mi scrive in direct ed alla condivisione delle citazioni che più mi sono piaciute.

Non solo la trama, o alcune scene... Più spesso dimentico persino il finale.
Però ricordo un momento particolare in cui stavo leggendo quel libro: sul treno, sul divano di casa, al parco comunale, in riva al mare. Perché accade questo?

In foto, un libro di Murakami che ho letto moltissimi anni fa e di cui ricordo poco e niente. Avevo completato anche la lettura del libro 3, ma mi sto ancora chiedendo perché l’abbia dimenticato.
Mi era già successo con Norwegian Wood (che ho riletto un anno fa e l’ho apprezzato da impazzire) e con libri di altri autori letti sempre nel medesimo periodo, o ancora prima.

🌻Pensi che la memoria di un libro sia direttamente proporzionale a quanto ti sia piaciuto in quel momento?

🌻Che cosa fai quando ti accorgi di aver dimenticato un libro? Ti pesa dimenticare?
Rileggi il libro in questione o non ti poni il problema più di tanto?

lunedì 1 giugno 2020

Perdere l'interesse per alcuni libri è del tutto normale


𝑷𝒆𝒓𝒄𝒉𝒆́ 𝒅𝒐𝒗𝒓𝒆𝒊 𝒍𝒆𝒈𝒈𝒆𝒓𝒆 𝒒𝒖𝒆𝒔𝒕𝒊 𝒍𝒊𝒃𝒓𝒊?
Foto dal post IG @vanbooks.93


Quale miglior modo di iniziare la settimana, se non quello di rendermi conto dei libri che ho a casa e che ho perso l’interesse di leggere?

È davvero snervante rendermi conto che negli anni, molti dei libri che un tempo volevo leggere ormai non mi interessano più. Ma ho voglia di dargli una seconda opportunità. ⠀

🌻 𝐋𝐞𝐬𝐬𝐢𝐜𝐨 𝐅𝐚𝐦𝐢𝐠𝐥𝐢𝐚𝐫𝐞: ho provato a leggere l’incipit, non mi ha conquistata e ho mollato la presa preferendo un altro libro.

🌻 𝐔𝐧𝐚 𝐬𝐭𝐚𝐧𝐳𝐚 𝐭𝐮𝐭𝐭𝐚 𝐩𝐞𝐫 𝐬𝐞́: ho iniziato a leggerlo in inglese (questa è l’edizione col testo a fronte) ma ho sbagliato il momento. Era un periodo in cui non avevo il tempo per grattarmi il capo, figurati se avevo la concentrazione adatta a leggere un libro in lingua. Mollato a metà. ⠀

🌻 𝐋𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐚𝐧𝐨 𝐜𝐚𝐬𝐨 𝐝𝐞𝐥 𝐜𝐚𝐧𝐞 𝐮𝐜𝐜𝐢𝐬𝐨 𝐚 𝐦𝐞𝐳𝐳𝐚𝐧𝐨𝐭𝐭𝐞: questo è un libro che ho solo sfogliato. Non gli ho mai dato una mera opportunità di essere letto.

Come già saprai, molti altri i titoli sono sulle mie mensole a prendere la polvere. Quindi aspettati altri post come questo, prima che li metta in vendita o in scambio.

Se hai per me anche solo un motivo per cui dovrei leggerli, darò una seconda possibilità a questi libri e te ne sarò grata per sempre.

Hai capito bene, oggi chiedo il tuo aiuto. 

Hai letto almeno uno di questi libri? ⠀
Dimmi perché dovrei leggerli anche io, mi basta anche solo un motivo. 🌻

Harry Potter - La saga che non ho letto perché tutti la leggevano -


⚡️𝐀𝐟𝐭𝐞𝐫 𝐚𝐥𝐥 𝐭𝐡𝐢𝐬 𝐭𝐢𝐦𝐞?⚡️

Foto dal post IG @vanbooks.93

Oggi ti racconto perché nella mia infanzia e adolescenza non ho mai letto Harry Potter, pur essendo una grande lettrice già da bambina.

Il mio, a posteriori, l’ho interpretato come un rifiuto causato dal fatto che non volevo fare quello che tutti attorno a me facevano.
Ti è mai capitato di sentirti obbligato a fare qualcosa in queste circostanze?
Beh, per natura odio sentirmi obbligata. Piuttosto fuggo, mi oppongo, mi ribello o mi chiudo in me stessa.

Nel caso di HP mi sono rifiutata con tutta me stessa, come un atto di ribellione al sistema. E l’ho fatto così bene che sono arrivata a leggere questo primo volume della saga senza riuscire a dare un volto ai personaggi.
Hai capito benissimo, mi sono sempre rifiutata non solo di leggere la saga, ma anche di vedere i film.

Poi non so esattamente come, questa estate ho iniziato a sentirmi chiamare dalla saga. Ho iniziato a fare ricerche sui volumi, sulle edizioni, sulle traduzioni. E alla fine mi sono buttata, da sola, con tutta me stessa. Perché ho capito in questi ultimi anni che quando un libro mi chiama devo assecondarlo, o meglio ascoltarlo, sempre.

Ho comprato questo libro pochi giorni prima di partire per le vacanze estive. Tutto il mio viaggio è stato accompagnato da Harry e, credimi, nonostante l’età mi sono sentita esattamente la bambina che non sono stata, che non mi sono permessa di essere per pura ribellione.
Quante emozioni, quanti sussulti, quanta speranza, quanta rabbia, quanta magia, quante domande mi hanno tenuta incollata a questo primo volume di una saga che promette tanto (e forse mi darà ancora di più).

Ho già un personaggio preferito che in questo volume mi ha trasmesso tanto ma vorrei parlartene in un altro post.

Se dovessi associare questo libro a una esperienza sensoriale direi che è come quando da bambini mangiavamo a merenda un panino pieno zeppo di nutella: lentamente e assaporandone la dolcezza seppur con foga.

Cosa significa per te questa saga?
Hai attribuito a questi libri un simbolo/significato/valore particolare?