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giovedì 24 luglio 2014

❃ Come un fiore ribelle ❃

Salve a tutti!
Vi scrivo nel pieno dell'estate dove ovviamente i libri non possono mancare!
Il libro che recensirò oggi l'ho letto praticamente tutto d'un fiato. 347 pagine circa di narrativa scorrevole e ben scritta che ho mangiato nel giro di pochissimi giorni. Avessi avuto meno impegni con l'università......!
Solitamente si dice "mai giudicare un libro dalla copertina" ma io per le copertine ho un sesto senso strano che a volte mi inquieta perché non mi fa sbagliare mai!
Ecco qui lo splendore:


Premetto che non ho letto Il gusto proibito dello zenzero... Ma brutto a dirsi, appena ho visto la copertina di questo libro senza nemmeno leggerne la trama ho iniziato a divorarlo pagina dopo pagina.

Siamo a Seattle, e William si sveglia in quella che è la mattina più festosa di ogni anno dentro l'orfanotrofio in cui vive: è il giorno in cui si festeggia il compleanno di tutti i bambini che vivono al Sacro Cuore.
Per lui è l'occasione giusta per chiedere le sue origini: dov'è sua madre? perché lo ha abbandonato?
Ricorda ancora le ninne nanne in cinese cantate per lui da quella voce soave... Non può dimenticarsene, era abbastanza grande da avere memoria quando è stato abbandonato. Ma la risposta che riceve è unica, sola, agghiacciante: la mamma è morta. Pur essendo la notizia struggente, William non ci crede, William in cuor suo sa che lei esiste da qualche parte del mondo, lui sa che lei è ancora viva.
L'unica bambina della comunità col quale si confida è Charlotte, un fiume di capelli rossi e una pelle bianca che ne fa da contrasto. Insieme passano i più bei momenti dell'infanzia, riuscendo a cogliere i bei momenti che l'amicizia riesce a donare, seppur in un contesto doloroso, colmo di discipline e obblighi.

"Credere non è vedere. Credere è sentire.’ Charlotte allungò una mano e gli diede un colpetto sulla giacca, proprio nello spazio sopra il cuore… ‘E io ti sento’."

In quel giorno unico, dove per una volta l'anno tutti i bambini vengono portati fuori per una gita, William incrocia quello sguardo che scopre di non aver mai dimenticato. È lo sguardo di una cantante cinese che fa venire a William mille dubbi e curiosità. Adesso vuole sapere a tutti i costi chi è quella donna, chi è per lui. E l'unico modo per poterlo fare è fuggire via da quella che è stata la sua casa per tanti anni, la sua bolla protettiva, per andare alla scoperta di un mondo nuovo fatto di dure realtà... ma soprattutto per andare alla scoperta della verità.



Il primo narratore che troviamo è William, i cui pochi ricordi che gli rimangono sono lontani dalla serenità e dall'affetto madre-figlio

“Mi ha lasciato solo”, pensò William, ricordando ancora l’acqua rossastra che
 gorgogliava e mulinava giù per lo scarico. Sul fondo della vasca aveva trovato una saponetta Ivory e una bacchetta laccata, con un’estremità più larga intarsiata di madreperla iridescente, e una punta stretta e affilata. William si era chiesto cosa ci facesse nella vasca da bagno.”

A lui si interpongono violenti flashback narrati da lei, Willow, l'artista cinese dallo sguardo familiare a William.

“Al suo patrigno non piaceva l’idea di avere una figlia e aveva insistito per essere chiamato zio. Lui lanciò il mozzicone di sigaretta nel canale di scolo e sputò sul marciapiede, poi le voltò le spalle e continuò a conversare.
“Tu non sei mio zio”, pensò Liu Song, “e nemmeno mio padre. Sei solo un lavandaio.”

Chiaramente l'atmosfera non è delle più felici ma i colpi di scena certamente non mancano.
Se cercate una lettura spensierata che vi rassereni, questo non è il libro che fa per voi. Ma se cercate un po' di movimento, un po' di dramma, e un buon compagno nei momenti di solitudine, eccolo!
❃ Come un fiore ribelle ❃

Buona lettura estiva!!