mercoledì 20 giugno 2018

Recensione "Le tartarughe tornano sempre" di Enzo Gianmaria Napolillo - Feltrinelli

Le tartarughe tornano sempre.


Autore: Enzo Gianmaria Napolillo
Genere: Romanzo
Editore: Feltrinelli (2015)
Pagine: 224

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Estate. Sole. Vacanze. Brezza marina. Vento estivo.
Primo amore. Adolescenza. Spensieratezza. Lui, Salvatore. Lei, Giulia.

 Enzo Gianmaria Napolillo ci fa scoprire un’isola dalla bellezza unica. Assopita in inverno, dove le uniche anime vive sono gli abitanti che si rimboccano le maniche tutte le mattine per pescare il pesce da rivendere ai ristoranti e gli alberghi della terraferma; estremamente viva d’estate, ricca di turisti, ricca di famiglie che tornano per le vacanze, dei bambini e dei ragazzi che giocano per strada liberi dai pensieri della scuola.


 Salvatore ha sempre vissuto lì, sull'isola. Ne conosce ogni aspetto, conosce ogni vento, conosce ogni corrente marina, conosce ogni abitante, ogni strada, ogni spiaggia.
 Giulia vive a Milano, va sull'isola solo per due mesi l'anno per le vacanze estive. Suo padre è cresciuto lì, ma ha deciso di trasferirsi per intraprendere gli studi, e successivamente la carriera, come architetto.
 I due ragazzi si scrutano da lontano, si osservano, si piacciono. Fino a quando si innamorano di un amore così puro e forte che tutti i ragazzi dell'isola invidiano. Il loro amore supera la distanza, supera gli anni, supera i problemi, e rimane immutato nei loro cuori.
Ma c'è una cosa che li accomuna entrambi. Il mare, da sempre sfondo dei loro momenti più belli, ma anche del momento più brutto: la scoperta del corpo di un bambino senza vita galleggiare sulla riva, che non ha superato il viaggio della speranza. Da quel momento l'isola muta, cambia aspetto, così come i cuori di Giulia e Salvatore che non dimenticheranno mai quello che i loro occhi hanno visto. Gli abitanti si uniscono pur di aiutare la flotta di immigrati che sbarca giorno dopo giorno; alcuni se ne vanno per non fare più ritorno, come i genitori di Giulia che decidono di vendere la casa sull'isola per non tornarci più.
Eppure qualcosa tiene uniti i due ragazzi, e quel qualcosa non sono solo le lettere rosa che nei mesi invernali Giulia spedisce da Milano prima più spesso, poi più raramente, bensì un legame forte, forse indissolubile.
 Lettura stra consigliata, tocca i temi dell’amore ma ancor di più sfiora temi attuali come il razzismo e gli sbarchi degli immigrati.
 “Il razzismo è una brutta storia” urla chiaro e forte lo slogan del libro.
 Molto scorrevole e facilmente riusciamo ad immedesimarci nei personaggi.    Mentre leggevo questo libro, ho capito che stavo avendo un’esperienza sensoriale a 360 gradi: vedevo l’isola, ne respiravo il profumo, toccavo il suolo con i piedi nudi e odoravo la brezza marina e gustavo i piatti che mangiavano.
Voto generale ⭐⭐⭐/5.



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