Le tartarughe tornano sempre.
Autore: Enzo Gianmaria Napolillo
Genere: Romanzo
Editore: Feltrinelli (2015)
Pagine: 224
Pagine: 224
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Estate. Sole. Vacanze. Brezza marina. Vento estivo.
Primo amore. Adolescenza. Spensieratezza. Lui,
Salvatore. Lei, Giulia.
Enzo
Gianmaria Napolillo ci fa scoprire un’isola dalla bellezza unica. Assopita in
inverno, dove le uniche anime vive sono gli abitanti che si rimboccano le
maniche tutte le mattine per pescare il pesce da rivendere ai ristoranti e gli
alberghi della terraferma; estremamente viva d’estate, ricca di turisti, ricca
di famiglie che tornano per le vacanze, dei bambini e dei ragazzi che giocano
per strada liberi dai pensieri della scuola.
Salvatore ha sempre vissuto lì, sull'isola.
Ne conosce ogni aspetto, conosce ogni vento, conosce ogni corrente marina,
conosce ogni abitante, ogni strada, ogni spiaggia.
Giulia vive a Milano, va sull'isola solo per
due mesi l'anno per le vacanze estive. Suo padre è cresciuto lì, ma ha deciso
di trasferirsi per intraprendere gli studi, e successivamente la carriera, come
architetto.
I due ragazzi si scrutano da lontano, si
osservano, si piacciono. Fino a quando si innamorano di un amore così puro e
forte che tutti i ragazzi dell'isola invidiano. Il loro amore supera la
distanza, supera gli anni, supera i problemi, e rimane immutato nei loro cuori.
Ma c'è una cosa che li accomuna
entrambi. Il mare, da sempre sfondo dei loro momenti più belli, ma anche del
momento più brutto: la scoperta del corpo di un bambino senza vita galleggiare
sulla riva, che non ha superato il viaggio della speranza. Da quel momento
l'isola muta, cambia aspetto, così come i cuori di Giulia e Salvatore che non
dimenticheranno mai quello che i loro occhi hanno visto. Gli abitanti si
uniscono pur di aiutare la flotta di immigrati che sbarca giorno dopo giorno;
alcuni se ne vanno per non fare più ritorno, come i genitori di Giulia che
decidono di vendere la casa sull'isola per non tornarci più.
Eppure qualcosa tiene uniti i due
ragazzi, e quel qualcosa non sono solo le lettere rosa che nei mesi invernali
Giulia spedisce da Milano prima più spesso, poi più raramente, bensì un legame
forte, forse indissolubile.
Lettura stra consigliata, tocca i temi dell’amore
ma ancor di più sfiora temi attuali come il razzismo e gli sbarchi degli
immigrati.
“Il razzismo è una brutta storia” urla chiaro
e forte lo slogan del libro.
Molto scorrevole e facilmente riusciamo ad
immedesimarci nei personaggi. Mentre leggevo questo libro, ho capito che stavo
avendo un’esperienza sensoriale a 360 gradi: vedevo l’isola, ne respiravo il
profumo, toccavo il suolo con i piedi nudi e odoravo la brezza marina e gustavo
i piatti che mangiavano.
Voto generale ⭐⭐⭐/5.
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